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Itinerari di Maremma ci portano alla scoperta di Manciano e Saturnia , due gioielli di storia della nostra magica terra.
La posizione naturale di Manciano , permette di spaziare con lo sguardo dall’Amiata alla vallata del Fiora, da Talamone a Montalto di Castro, dall’Argentario alle Isole del Giglio e di Montecristo… da qui il detto: “Manciano delle streghe dove si va si vede”.
Sicuramente abitato fin dalla preistoria, come testimoniano i numerosi scavi archeologici nelle immediate vicinanze di Saturnia, Marsiliana, Poggio Murella, fu dal XII sec. una delle “basi storiche” della famiglia degli Aldobrandeschi. Successivamente Manciano venne ereditato dalla famiglia dei Conti Orsini di Roma e nel 1461 passò sotto il dominio della Repubblica di Siena.
All’interno delle mura, il borgo presenta le caratteristiche dell’edilizia medievale: in alto svetta la Rocca eretta dai senesi nel 1424 dove oggi hanno sede gli uffici del Comune; nell’edificio adiacente alla Rocca ha sede il Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora che offre un’importante ed esaustiva testimonianza del territorio in riferimento e della sua evoluzione: dal Paleolitico al Neolitico, all’Età del Rame, a quella del Bronzo. Nelle vicinanze di Manciano sorge Montemerano: Piccolo gioiello medievale.
Un territorio da scoprire, per tutti gli amanti della Storia.
Saturnia è oasi di benessere, meta internazionale per il turismo termale. La storia di questa straordinaria acqua solfurea, dalle innumerevoli proprietà curative, è avvolta nella notte dei tempi: Si narra del dio Saturno, che stufo dei continui litigi tra gli umani, abbia lanciato un fulmine di fuoco sulla terra originando un cratere; da questa fessura iniziò ad uscire acqua calda con densi fumi e vapori... Gli uomini ne rimasero stupefatti a tal punto che smisero di lottare tra loro. Così, grazie all'intervento di Saturno, iniziò un lungo periodo di pace e tranquillità.
La sorgente termale di Saturnia si trova all’interno di un cratere vulcanico, dal quale esce, dando forma ad un ruscello detto “gorello”, questo scorre per oltre 500 metri fino a formare una cascata dall’aspetto incredibilmente suggestivo.
Le cascate naturali prendono il nome di “Cascate del Mulino” per la presenza di un vecchio mulino, anticamente destinato alla macinazione del grano. Lo spettacolo naturale delle cascate del vecchio mulino di Saturnia è unico al mondo! La sensazione visiva che offre al visitatore è quella di “entrare in una pagina dantesca”… dove immergersi per rigenerare la mente e lo spirito.
Un territorio da scoprire ed esplorare, per tutti gli amanti della storia, e per chi cerca un'oasi di relax; accompagnati dalle guide Maremmagica . Lasciatevi sedurre dalla Maremma.
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Itinerari di Maremma ci porta a Sorano. Memorie di ingegno, lavoro e battaglie, incastonate nel Tufo di questo meraviglioso Borgo.
Sorano sorge su una ciclopica rupe di tufo che sovrasta la profonda valle formata dal fiume Lente; a sud, nel punto più alto, si staglia la poderosa Fortezza Orsini ; un vero e proprio capolavoro di strategia difensiva, un’imponente esempio di architettura militare del rinascimento che riuscì a resistere, senza mai essere espugnato, ai numerosi assedi che, in epoche diverse, vennero condotti dagli Orvietani, dai Senesi e dalle truppe dello Stato Pontificio.
L’imponente ingresso ad arco della Fortezza Orsini è sormontato da un fastoso stemma nobiliare che troneggia sull’imponente corpo centrale, raffigurante i leoni rampanti, le rose e l'orso araldico, a rappresentare sia la famiglia degli Aldobrandeschi che quella degli Orsini che ereditò il complesso fortificato. Ancora a Sud si eleva Il “Mastio centrale” tra i bastioni gemelli di San Pietro di San Marco che ospitavano antichi mulini a vento.
A nord del borgo di Sorano prende forma la cresta rocciosa denominata “Sasso Leopoldino”; sperone tufaceo fortificato dai Lorena nel ‘700, oggi splendida terrazza naturale sulla pianura e le colline limitrofe.
Nei pressi dello stupendo borgo, sorge lo storico insediamento rupestre di Vitozza.
L’insediamento di Vitozza (abitato dal XII al XVIII secolo) comprende circa duecento grotte interamente scavate nel banco roccioso. Grotte disposte su più livelli collegati tra loro da scalette e passaggi, per lungo tempo utilizzate come abitazioni, magazzini o riparo per animali.
Nella parte nord-occidentale di Vitozza si trova un particolare raggruppamento di grotte dette “colombari”, ambienti scavati nel tufo in cui numerose piccole nicchie appaiono accostate l’una all’altra lungo le pareti, alle quali si accede attraverso particolari cunicoli.
I colombari sono una delle caratteristiche tipiche del territorio di Sorano e da sempre hanno colpito l’immaginazione umana.
Una visita da non perdere per gli amanti della cultura, accompagnati dalle guide Maremmagica . Lasciatevi sedurre dalla magia di questa terra di Maremma.
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I nostri Itinerari di Maremma ci portano a Sovana , un tesoro di storia alla portata di tutti.
Sovana è un centro storico tra i più suggestivi della Maremma Toscana. L’antica capitale della contea aldobrandesca, è città ricca di maestose memorie come la Chiesa paleocristiana di S. Mamiliano ( forse la più antica di Sovana), la Chiesa di Santa Maria (XII –XIII sec.) al cui interno si conserva il celebre Ciborio risalente all’epoca pre-romanica (unico esempio del genere in Toscana), il magnifico Duomo risalente all’XI sec., prezioso esempio di architettura romanica.
I costoni e le valli che circondano il centro storico di Sovana gelosamente conservano lo splendore della Necropoli Etrusca. Un magico dedalo di sepolcri; pietre vive che parlano del fascino di un popolo che dopo essere stato grande si disperde, lasciando ai posteri testimonianze eterne e un immenso patrimonio dall’inestimabile valore storico e ambientale.
Tra le numerose testimonianze di tombe presenti, la più famosa del territorio è l’imponente tomba a tempio Ildebranda , così chiamata in onore di Ildebrando da Sovana (Papa Gregorio VII).
Continuando attraverso lo storico borgo, i visitatori possono addentrarsi ancor più nella storia, seguendo i percorsi del parco archeologico; immergendosi nella natura di questi luoghi meravigliosi.
Il Parco Archeologico occupa un’area estesa, caratterizzata da un paesaggio singolare e suggestivo, ricco di profondi canyon che improvvisamente si aprono nell’altopiano.
Il Parco comprende la città di Sovana, con i suoi monumenti più significativi, le vie cave e le sue necropoli rupestri. Luoghi dal grande fascino, sintesi tra l’ambiente naturale e monumenti della civiltà etrusca e medievale.
Le necropoli presenti in questa “porzione” di Maremma sono tra le più importanti testimonianze del territorio provinciale per la varietà di tipi di tombe presenti: A cassa, a edicola, a timpano, a nicchia, a dado, a tempio, a colombario…. una tra tutte: la tomba Ildebranda che prende il nome da Ildebrando da Sovana, il grande Gregorio VII: È uno dei monumenti più insigni dell’architettura funeraria etrusca ed il restauro ne ha messo in risalto tutta la sua monumentalità.
Una visita da non perdere per gli amanti della storia, accompagnati dalle guide Maremmagica . Lasciatevi estasiare dalle meraviglie di questa terra, seguendo le orme degli Etruschi nei sentieri immersi nella natura.
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Itinerari di Maremma ci porta nel magico borgo di Pitigliano. La storia scopita nel tufo, immersa nello struggente paesaggio di questa meravigliosa terra.
Pitigliano sorge su un alto sperone tufaceo; e le case, anch’esse costruite con il tufo, si elevano intorno al ciglio della rupe, formando una preziosa e naturale fortificazione. Case dai caldi colori, case medievali, arditi ponteggi d’incredibile leggerezza, sembra un’immagine da fiaba.
In Pitigliano, sotto l’abitato visibile, si nasconde una città “invisibile", sotterranea e suggestiva. Qui ogni epoca ha lasciato un segno, ed ogni popolo ha scavato la roccia tufacea creando una città sotto la città: cunicoli, pozzi, cantine, stalle, tombe, colombari...
Pitigliano è anche “la piccola Gerusalemme di Maremma”. Importanti testimonianze, come la Sinagoga al centro dell’antico Ghetto ci narrano di un’esemplare storia di tolleranza ed integrazione che ha caratterizzato questa splendida città scolpita nel tufo, dalla palpabile dimensione di un paese senza tempo.
Grande ricchezza di questo luogo, il Parco-Museo all’aperto “La città dei Vivi – La città dei Morti “ apre al pubblico il 3 luglio 2004 e rappresenta una preziosa testimonianza storica ed archeologica della splendida Valle del Tufo.
Il nome richiama la memoria di Alberto Manzi, uomo di cultura, pedagogista e sindaco di Pitigliano (1995 -1997), che per primo concepì l’idea di questo museo all’aperto… Il Museo è articolato in due precise aree: la “città dei vivi” e la “città dei morti” collegate tra loro da un sentiero tortuoso e bellissimo: la Via cava del Gradone.
La “città dei vivi” propone un percorso sull’evoluzione dei modelli abitativi presenti nel territorio, dalla ricostruzione della capanna a pianta ellittica dell’età del Bronzo Finale, fino alla casa etrusca arcaica illustrata in ogni suo ambiente (la cucina, la stanza da “lavoro al femminile” dove è posto il telaio, la camera nuziale) da pannelli esplicativi ben collocati all’interno del Parco –Museo.
Il naturale passaggio alla “città dei morti” avviene utilizzando l’antico tracciato etrusco che conduce alla necropoli. E’ questo un percorso affascinante sia dal punto di vista geologico, per la presenza di varie stratificazioni laviche visibili sulle pareti, sia per l’aspetto naturalistico.
L’eccessiva umidità e l’impenetrabilità da parte dei raggi solari hanno favorito infatti una sorta di microclima che ha permesso la crescita di un habitat naturale eccezionale: muschi, licheni, una grande varietà di felci accompagnano il visitatore lungo tutto il tracciato.
Una visita irrinunciabile per chi fa tappa in Maremma, accompagnati dalle guide Maremmagica . Immergetevi in questa magica atmosfera, alla scoperta del cuore e delle tradizioni di questa meravigliosa terra
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Itinerari di Maremma ci porta al Parco Archeologico di Roselle , uno scrigno di storia e cultura, immerso nel meraviglioso paesaggio naturale della Maremma Toscana.
Situata su una collina, a circa 8 km a nord di Grosseto, l’area archeologica di Roselle conserva i resti dell’antico abitato che qui sorgeva in età etrusca e romana.
La città di Roselle, abitata dalla prima metà del VII sec. a.C., è annoverata dalle fonti classiche fra le città più importanti dell’ Etruria Settentrionale . Nel VI° sec. a.C. Roselle era un importante centro urbano; ne è eccellente testimonianza l’imponente cinta muraria, costruita in opera poligonale, che recingeva le due colline dove era localizzata la città.
La posizione geografica di Roselle era particolarmente favorevole e le permetteva di controllare l’ampia laguna comunicante con il mare (l’antico Lago Prile) che in età etrusca occupava l’intera pianura.
La città etrusca di Roselle fu conquistata dai Romani nel 294 a.C., ma occorre attendere la prima età imperiale e la generosità delle potenti famiglie locali dei Bassi e Viciri, salite al rango senatorio, per assistere a un’intensa attività edilizia e monumentale.
A questa importante epoca sono riferibili molte delle costruzioni più imponenti e più interessanti della Roselle di epoca romana tra le quali l’anfiteatro, la sede del Collegio dei Flamines Augustales e la Basilica dei Bassi.
Nel periodo alto-medievale fu sede di un importante vescovado, fino al 1138 quando esso fu trasferito a Grosseto. Dopo questa data, Roselle spopolata ed in gran parte abbandonata, sopravvisse soltanto come “castrum”.
L'odierna Roselle: Caratterizzata da una stratificazione archeologica complessa, Roselle conserva cospicue testimonianze dell’impianto urbanistico non solo di età romana e medioevale , ma anche del periodo etrusco; gli scavi infatti hanno riportato alla luce alcuni quartieri abitativi risalenti al VII-VI secolo a.C., di eccezionale importanza, se si pensa alla scarsità di testimonianze archeologiche riferibili ai centri urbani etruschi.
Lungo la strada che sale all’ingresso dell’area archeologica si possono osservare diverse tombe a camera, ed appena davanti all’ingresso si erge la poderosa cinta muraria, (lunga circa 3 Km.) tra le più antiche e meglio conservate di tutta l’Etruria.
All’interno dell’area archeologica fanno bella mostra di sé: il Decumano, la grande fontana a doppio bacino, il Foro, l’area abitativa etrusca, il Cardo Maximus, la Basilica civile; ed ancora salendo, la splendida Basilica Dei Bassi, la Domus dei Mosaici e l’Anfiteatro.
Una visita irrinunciabile per ogni appasionato di storia e cultura, accompagnati dalle guide Maremmagica . Immergetevi in questa magica atmosfera, alla scoperta degli antichi Etruschi.
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Itinerari di Maremma ci porta nel centro storico di Grosseto , un gioiello di storia da scoprire.
Il centro storico di Grosseto è completamente racchiuso dentro una maestosa cinta muraria fortificata. Le mura di Grosseto sono un rarissimo esempio in Italia, poiché esse, ancor oggi, sono interamente percorribili; privilegio che possono vantare soltanto pochissime città.
La Piazza principale della città di Grosseto è Piazza Dante (conosciuta anche come Piazza delle Catene); essa rappresenta il cuore della vita cittadina sia civile che religiosa. Qui sorge la Cattedrale (del 1200) che al suo interno conserva importanti opere, tra cui una tavola raffigurante la Vergine circondata da angeli Di Matteo di Giovanni del XV secolo.
Oltre alla Cattedrale (dedicata a San Lorenzo), sulla stessa Piazza si trovano alcuni tra i Palazzi ed i Monumenti più rappresentativi di Grosseto: il Palazzo Comunale, il Palazzo della Provincia (Palazzo Aldobrandeschi), il Monumento a Leopolodo II di Lorena (Granduca di Toscana), detto il “Canapone”; mentre su l’altro lato, sopra un comune loggiato, si affacciano alcuni edifici signorili in stile liberty.
Da Piazza Dante inizia la principale via della città: Corso Carducci. Su Corso Carducci si affacciano altri importanti monumenti come la Chiesa di San Pietro, il più antico edificio religioso della città, che si caratterizza per l’abside in stile romanico dalla caratteristica forma semicircolare.
Altre importanti testimonianze storiche sono gelosamente conservate dentro il centro storico della città di Grosseto: La Chiesa di San Francesco, al cui interno si può ammirare la maestosa Tavola attribuita a Duccio di Buoninsegna; l’imponente ed elegante Cassero Senese del XIV secolo; la splendida Piazza del Sale nel cui omonimo cassero avveniva lo stoccaggio e la distribuzione di un bene per secoli prezioso, Il sale!
Una visita di grande interesse per ogni appasionato di storia e cultura, accompagnati dalle guide Maremmagica .
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